Invalidità civile: i supporti economici
25.08.2023

Invalidità civile: i supporti economici

 

Cosa dice la Legge 118/71 

 

La Legge 118 del 1971 per l'invalidità civile, approvata dal Parlamento dopo il Decreto legge n. 5 del 30 gennaio 1971, è uno strumento legislativo finalizzato alla tutela e all'assistenza delle persone con disabilità in Italia. La normativa ha infatti l'obiettivo di garantire a coloro che presentano qualche forma di invalidità il riconoscimento di specifici diritti e l'accesso a specifiche forme di sostegno e agevolazioni

 

Nel corso degli anni, la Legge 118 ha subito diverse modifiche e aggiornamenti al fine di adeguarsi alle nuove esigenze e alle evoluzioni della società. È infatti stata stabilita una specifica percentuale di invalidità per coloro che hanno più di quindici anni al fine di poter accedere alle liste speciali di collocamento conformemente alla Legge 68/99.

 

L'invalidità civile può comportare l'accesso a diversi tipi di assegni, ognuno dei quali mira a fornire un sostegno finanziario adeguato alle persone che ne hanno diritto. Tra i principali assegni previsti per l'invalidità civile troviamo:

 

  • l’assegno mensile (all’art. 3);

  • la pensione di inabilità (all’art. 12);

  • l'assegno mensile di accompagnamento (all’art. 17); 

  • la pensione sociale (all’art. 19)

 

La pensione di inabilità: di cosa si tratta

 

L'art. 12 della Legge 118/71 si concentra sulla pensione di inabilità. Questa disposizione è finalizzata a garantire assistenza economica alle persone con disabilità che presentano una totale inabilità lavorativa, riconosciuta attraverso l'esame medico-sanitario.

 

L'assegno erogato a titolo di pensione di inabilità ammonta a una cifra annua stabilita dalla normativa. Per l’anno 2023 l’importo della pensione è di 313,91 euro e viene corrisposto per 13 mensilità. La pensione entra in vigore dal primo giorno del mese successivo a quello in cui viene presentata la richiesta per l'accertamento dell'inabilità.

 

Requisiti per la pensione di inabilità

 

Per poter accedere alla pensione di inabilità secondo l'art. 12, è necessario soddisfare una serie di requisiti:

 

  • riconoscimento dell'inabilità totale e permanente (100%): la persona deve essere ufficialmente riconosciuta come completamente e permanentemente inabile da una commissione medica locale o da altre autorità competenti;

 

  • reddito inferiore alla soglia stabilita: il reddito annuale del richiedente deve essere al di sotto della soglia massima stabilita per legge, che nel 2023 è di 17.920,00 euro;

 

  • età: la pensione di inabilità è accessibile alle persone con disabilità che hanno un'età compresa tra 18 e 67 anni;

 

  • cittadinanza italiana: la pensione di inabilità è riservata esclusivamente ai cittadini italiani che soddisfano i requisiti di legge.

 

  • residenza sul territorio nazionale: il richiedente deve dimostrare di avere una residenza stabile e abituale sul territorio italiano. I cittadini europei possono accedere se regolarmente iscritti all'anagrafe del comune di residenza in Italia mentre i cittadini non europei devono avere un permesso di soggiorno valido da almeno un anno, in conformità con l'art. 41 del Testo Unico sull'Immigrazione.

 

Procedura di richiesta e valutazione

 

Per ottenere la pensione di inabilità, è necessario seguire una procedura dettagliata che prevede il riconoscimento della minorazione, la compilazione accurata dei dati socioeconomici e l'invio della domanda. 

 

Innanzitutto, la condizione di disabilità deve essere ufficialmente riconosciuta nel verbale emesso dalla commissione medico legale al termine dell'accertamento sanitario. Questo riconoscimento è fondamentale per dimostrare l'idoneità alla pensione di inabilità.

È possibile presentare la domanda direttamente online sul sito dell'INPS utilizzando le proprie credenziali di accesso. In alternativa, è possibile avvalersi di un ente di patronato o di un'associazione di categoria (come ANMIC, ENS, UIC, ANFASS) per assistenza nella presentazione della domanda. A meno che non si tratti di una domanda di aggravamento, non è possibile presentare una nuova domanda per la stessa prestazione finché non sia completata la procedura in corso o, in caso di ricorso giudiziario, finché non sia emessa una sentenza definitiva.

 

Una volta completato l'iter, l'INPS comunicherà la decisione riguardo all'assegnazione della pensione di inabilità. In caso di esito positivo, verranno fornite istruzioni sulle modalità di pagamento e sulla riscossione dei benefici.

Iscriviti alla nostra newsletter