Assegno di inclusione: di cosa si tratta
Assegno di inclusione: cos’è e a chi è destinato
L'assegno di inclusione (ADI), entrato in vigore il 1° gennaio 2024, è una misura nazionale istituita dalla Legge n. 85/2023. Questa iniziativa è stata progettata in “contrasto alla povertà, alla fragilità e all'esclusione sociale delle fasce deboli attraverso percorsi di inserimento sociale, nonché di formazione, di lavoro e di politica attiva del lavoro.”
Il beneficio economico dell'assegno di inclusione consiste in un'integrazione del reddito familiare. Per potervi accedere, è necessario che i nuclei familiari abbiano un ISEE non superiore a 9.360 euro e almeno un componente che rientri in una delle seguenti condizioni:
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disabilità: questa misura è indirizzata alle persone che fanno parte di nuclei familiari in cui almeno uno dei componenti è affetto da disabilità, in conformità con la definizione stabilita dalle norme vigenti;
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minori: i minori di età costituiscono un'altra categoria di beneficiari. L'assegno di inclusione è progettato per fornire loro un sostegno adeguato, contribuendo al loro benessere e sviluppo;
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cittadini over 60: le persone di età pari o superiore a sessant'anni sono considerate beneficiarie dell'assegno di inclusione. Questa misura mira a migliorare la loro qualità di vita e a garantire loro un adeguato supporto economico.
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condizione di svantaggio: coloro che si trovano in condizione di svantaggio e sono inseriti in un programma di cura e assistenza certificato dalla Pubblica Amministrazione hanno diritto a ricevere l’assegno di inclusione.
Assegno di inclusione: beneficio economico
Il beneficio economico dell’assegno di inclusione è suddiviso in due componenti principali:
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componente A: l'importo di questa componente, se spettante, è determinato in base alle informazioni rilevabili dall'ISEE, in corso di validità, fino a un massimo di 6.000 euro annui. Tale importo può aumentare a 7.560 euro annui se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni. Inoltre, qualora il nucleo familiare fosse composto da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, l'importo è calcolato sulla base di una scala di equivalenza specifica, come indicato nell'art. 2 del Decreto Legge 48/2023;
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componente B: la seconda componente è dedicata all'integrazione del reddito dei nuclei familiari residenti in abitazioni con contratto regolarmente registrato. L'importo di questa componente, se spettante, è determinato in base alle informazioni rilevabili dall'ISEE, in corso di validità, fino a un massimo di 3.360 euro. Va sottolineato che questi importi variano in base a diversi fattori, inclusi l'età dei membri del nucleo familiare e la presenza di condizioni specifiche, come la disabilità grave o la non autosufficienza.
Come presentare la richiesta
Per ottenere l'assegno di inclusione (ADI) e beneficiare delle sue componenti finanziarie, è possibile effettuare la richiesta in modalità telematica tramite il portale dell'INPS o recandosi presso i patronati e/o i Centri di Assistenza Fiscale.
È importante notare che l'erogazione è subordinata alla partecipazione a un percorso personalizzato di inclusione sociale e lavorativa. Il richiedente, infatti, oltre a compilare la domanda, è tenuto a firmare un Patto di Attivazione Digitale (PAD) all'interno del Sistema Informativo per l'Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL). Questo processo avviene online, direttamente tramite portale INPS, subito dopo la presentazione della domanda di ADI.
Una volta verificati i requisiti, l'erogazione del beneficio inizia dal mese successivo alla sottoscrizione del PAD.
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