Invalidità civile all’80%: diritti, agevolazioni e sostegno per le categorie protette
16.02.2024

Invalidità civile all’80%: diritti, agevolazioni e sostegno per le categorie protette

 

L'invalidità civile e la Legge n. 118 del 1971

 

L'invalidità civile rappresenta un riconoscimento legale per le persone con disabilità, ovvero che presentano una limitazione nella capacità lavorativa e nell'autonomia personale. La Legge n. 118 del 1971 per l'invalidità civile, approvata dal Parlamento dopo il Decreto legge n. 5 del 30 gennaio 1971, ha infatti l'obiettivo di garantire a coloro che presentano qualche forma di invalidità il riconoscimento di specifici diritti e l'accesso a specifiche forme di sostegno e agevolazioni. 

L'invalidità civile può comportare l'accesso a diversi tipi di assegni, ognuno dei quali mira a fornire un sostegno finanziario adeguato alle persone che ne hanno diritto. Tra i principali assegni previsti per l'invalidità civile si possono trovare:

 

  • l’assegno mensile (art. 3);
  • la pensione di inabilità (art. 12);
  • l'assegno mensile di accompagnamento (art. 17); 
  • la pensione sociale (art. 19)

 

Ogni tipologia di assegno è destinata a coprire specifiche necessità e richiede procedure, documenti e tempistiche diverse per poter essere ottenuta.

Nel corso degli anni, la Legge n. 118 ha subito diverse modifiche e aggiornamenti al fine di adeguarsi alle nuove esigenze e alle evoluzioni della società. È infatti stata stabilita una specifica percentuale di invalidità per coloro che hanno più di quindici anni, al fine di poter accedere alle liste speciali di collocamento come stabilito dalla Legge 68/99.

 

Invalidità civile all’80%: agevolazioni e diritti

 

Per richiedere il riconoscimento dell'invalidità civile, è necessario presentare una domanda alla commissione medica competente dell'ASL di residenza, a cui è affidato il compito di valutare l'invalidità. Una volta ottenuta la convalida, la documentazione presentata diventa efficace e produce i relativi effetti previsti dalle normative vigenti. 

Per le persone che ottengono il riconoscimento dell'invalidità civile all’80% sono previste delle agevolazioni e dei diritti specifici, ovvero:

 

  • coloro che possiedono un'invalidità riconosciuta possono accedere gratuitamente a protesi, ortesi e ausili tecnologici per la promozione dell'autonomia dell'assistito;
  • coloro che possiedono un'invalidità pari o superiore al 45% possiedono il diritto di iscrizione al collocamento mirato in quanto categorie protette;
  • coloro che possiedono un'invalidità riconosciuta pari o superiore al 51% possono usufruire di un congedo per cure relative all’infermità riconosciuta, per un periodo non superiore a trenta giorni all’anno;
  • coloro che possiedono un'invalidità riconosciuta pari o superiore al 66% hanno diritto all'esenzione totale dal pagamento del ticket per le prestazioni specialistiche e di diagnostica strumentale;
  • i lavoratori che possiedono una percentuale di invalidità pari o superiore al 66%, e riconosciuti come dipendenti nel settore pubblico, hanno il diritto di scegliere in modo prioritario tra le sedi di lavoro disponibili; 
  • coloro che hanno un'invalidità riconosciuta pari o superiore al 66% possono beneficiare di ulteriori supporti, tra cui l’assegnazione di alloggi popolari, abbonamenti agevolati per il trasporto pubblico e l’esenzione dalla reperibilità delle visite mediche
  • coloro che possiedono un'invalidità riconosciuta pari o superiore al 74% possono accedere alla pensione di invalidità civile, un supporto economico aggiuntivo erogato dall'INPS. Questo assegno, esente da Irpef, è destinato a coloro il cui reddito è inferiore a una determinata soglia fissata annualmente e viene successivamente convertito in assegno sociale al compimento di 66 anni e 7 mesi;
  • coloro che hanno un'invalidità riconosciuta dal 75% al 99% possono accedere all'Ape Sociale, ossia un anticipo pensionistico che è concesso al lavoratore dal 63° anno di età fino al raggiungimento del requisito della pensione di vecchiaia. L'importo dell'Ape sociale è calcolato come la futura pensione e non può superare i 1500 euro mensili. L'accesso richiede un minimo di 30 anni di contributi;
  • coloro che possiedono un'invalidità riconosciuta almeno all’80%, secondo il Decreto Amato, hanno diritto alla pensione anticipata. Nello specifico, questa misura offre a questa categoria di lavoratori la possibilità di andare in pensione con 20 anni di contributi.


 

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